Pubblicato: 02.01.23

Giovanni Kasslatter: "un gran successo fin dalla prima edizione"

GIOVANNI KASSLATTER: Direttore di gara sin dalla prima edizione


Cosa ha portato a nominare nel 1997 Giovanni Kasslatter come Direttore di gara della Gardenissima?

Fui contattato dall’ideatore Rudolf Mussner a far parte del comitato organizzatore. Essendo un gran appassionato di gare di sci mi ero offerto volontario ad assumermi il ruolo di direttore di gara.


Come è stata accolta la notizia della nomina di diventare Direttore di una manifestazione, ossia di una gara ancora tutta da scoprire?

Effettivamente fu proprio così. Non si sapeva a cosa si andasse incontro e non vi era nessuna programmazione a medio-lungo termine e tanto meno la garanzia di successo. Dunque una grande sfida, la quale richiedeva un impegno straordinario, che, però, stimolò e motivò l’ambizione di organizzare un evento più unico che raro. Motivo per cui fui felice e fiero di essere stato coinvolto in questo progetto.


Quali sono state le difficoltà maggiori nei primi anni della Gardenissima?

Ricordo bene che il 1997 fu un anno carente di neve, gli impianti di innevamento artificiale, naturalmente, non erano come quelli che conosciamo oggigiorno, dunque fino all’ultimo momento rimase in dubbio lo svolgimento della gara, alla quale erano iscritti oltre 400 concorrenti. In qualche modo si portò a termine la prima edizione, senza particolari infortuni e nessun ferito. Curioso invece ricordare che la seconda edizione fu quella con minor partecipazione, fatto che mise un po’ in dubbio l’interesse della manifestazione stessa, dubbio che venne subito sciolto dalla terza edizione in poi con un aumento costante di iscritti.


Quali sono le mansioni e i compiti di un direttore di gara?

Il compito è di organizzare tutto ciò che succede in pista e quello che serve affinché succeda. Iniziando dal controllo e verifica dell’innevamento e dalla sicurezza. Il direttore di gara è sempre supportato da persone esperte del settore in ogni parte del tracciato e vige da Super Visore, tra l’altro procurando il materiale necessario, organizzare la zona partenza e arrivo.


Quali sono stati i cambiamenti più significativi in 25 anni?

Considerato il successo sin dalla prima edizione, il tracciato è rimasto invariato con 115 – 118 porte, iniziando con uno slalom parallelo per poi proseguire con un Gigantone. Mentre molto è cambiato in ambito della sicurezza, dalle reti protettive, dal numero e qualifica dei soccorritori e la presenza di un elicottero sul posto in caso di emergenza. Indubbiamente anche la tecnologia è mutata, aiutandoci a migliorare la professionalità dell’evento.


Quali sono state le maggior soddisfazioni e gli aneddoti più curiosi dal 1997 ad oggi?

Quello di essere riusciti a portare a termine tutte le edizioni, compreso anche quella dei bambini che è stata introdotto una decina di anni fa. Inerente a questo discorso, l’edizione dell’anno scorso è stata un mezzo miracolo, in quanto aveva nevicato fino verso le 01.00 di notte. Alla partenza si misuravano 70 cm di neve fresca, dopodiché sono iniziati i lavori eccezionali e strepitosi dei battipista che tra l’altro hanno illuminato la pista, per permettere la tracciatura, già alle ore 05.00, a differenza al solito che si traccia il pomeriggio precedente, a piste chiuse al pubblico. L’ultima è stata un’edizione straordinaria, in quanto al mattino hanno gareggiato gli adulti e pomeriggio i bambini. Fa sempre piacere anche notare l’entusiasmo e commenti positivi dei collaboratori, volontari, così come dei partecipanti, Non per ultimo anche di non avere mai dovuto registrare incidenti di rilevanza importante.


Quali sono le prospettive per il futuro?

Che continui il successo e l’entusiasmo intorno alla manifestazione.

Altre news